Le opere più significative nella Trieste del Ventennio furono realizzate da due professionisti, l’architetto Arduino Berlam (Trieste 1880-1946) e l’Ing. Umberto Nordio (Trieste 1891-1971), ed è su quest’ultimo che concentreremo la nostra attenzione. Nordio realizza importanti opere, di cui diamo un breve compendio. La Stazione Marittima (1926-30) risente del clima del “classicismo nordico” di architetti come Asplund e Tessenow, mentre la Casa del Combattente ed annesso Mausoleo di Guglielmo Oberdan (1929-35) nella poderosa struttura muraria riecheggiano le architetture di Wilhelm Kreis per i memoriali della Grande Guerra nel Reich tedesco. Si tratta, chiaramente, di influenze della cultura architettonica germanica, inevitabili in area mitteleuropea: in questo senso, la specificità dell’architettura triestina è evidente fino agli anni ’30, quando prevale il razionalismo. Nordio si afferma proprio come esponente del razionalismo “moderato”, con forti accenti littori. La sua opera più significativa in tal senso – nonché indubbiamente la più importante per dimensioni e per prestigio – è il Palazzo della R. Università di Trieste (1938-39), progettato e realizzato in collaborazione con l’Arch. Raffaello Fagnoni (Firenze 1901-66), e con l’Ing. Enrico Bianchini (per la parte strutturale). Il poderoso edificio è caratterizzato dal corpo di fabbrica principale preceduto da due ali che conformano una sorta di propileo: il riferimento ad architetture classiche, come la famosa Ara di Pergamo al Pergamon Museum di Berlino, è esplicito. Il fabbricato presenta pregevoli decorazioni: altorilievi Allegoria del Fascismo e le sanzioni (1939-41) e La Glorificazione del Lavoro e della Cultura (1941-42; 1956-58) nonché 4 bassorilievi alla sommità della scalinata (Littore, Legionario, Atleta, Eroe) di Mario Moschi (Lastra a Signa, Firenze 1896-Firenze 1971); decorazioni di Ugo Carà (Muggia, Trieste 1908-Trieste 1988) nel Rettorato. Tuttavia, è la Minerva (1956) in pietra carsica, scolpita da Marcello Mascherini (Udine 1906 - Padova 1983) l’opera più significativa: essa riprende il modello della Minerva di Arturo Martini alla Sapienza di Roma. Altre importanti opere, tutte a Trieste, sono il Cinema Impero (1932) e la Sede della RAS (1938), ambedue abbellite da decorazioni di Ugo Carà (Muggia, Trieste 1908-Trieste 1988). In collaborazione con l’Arch. Raffaello Battigelli, Nordio progetta e realizza la Casa Madre del Balilla (1934-39) di Trieste, sita in piazza G. Oberdan; completata nel dopoguerra secondo un nuovo progetto dello stesso Nordio (1948), è oggi sede del Consiglio Regionale.